La Storia

La Via del Ritorno dal 2012,
ONLUS dal 2016
“la coscienza personale rimane sempre soggetta
ad atti imprevedibili di aggressività, rabbia e paura
quando gli viene impedito di raggiungere un desiderio
(sogni da realizzare e obiettivi da raggiungere), in quanto questo stato
di coscienza identifica i desideri con il senso da dare alla vita
e il significato della parola felicità.”
Un caro abbraccio, cara anima fraterna e universale… Brahmananda
L’associazione nasce nel 2009 con il nome di Tre cuori e diviene nel 2012 La Via del Ritorno. Ha sempre operato al servizio della persona per uno sviluppo sociale che sia umano, sostenibile e fraterno, tramite il risveglio e lo sviluppo della coscienza umana.
Il primo portale dedicato nasce nel dicembre del 2012 ed è stato più volte modificato e rinnovato in corso d’opera e ancora oggi è in continua trasformazione per rispondere alle varie esigenze che volta per volta, si vengono a creare.
L’attività di accoglienza dell’associazione però ad un certo punto, non riuscendo più a conciliarsi con la vita familiare e la privacy del fondatore, sicuramente anche a causa dei piccoli spazi di cui disponeva e delle tante richieste che gli giungevano, ha richiesto un scelta di cambiamento che, nel novembre del 2014, lo ha portato ad acquistare in Abruzzo, una nuova residenza più adatta alle sue ricerche e che potesse successivamente trasformarsi, nei giusti tempi e nei giusti modi, in una Casa Madre al servizio della comunità.
Tuttavia, alcune di queste tante persone, decisero di trasferirsi in Abruzzo per vivere vicino a lui e con grande insistenza gli chiesero, insegnamento e convivenza, promettendo impegno, collaborazione e sostegno. In breve gli chiesero, interferendo con il progetto e la sua vita famigliare sia economicamente che privatamente, di trasformare immediatamente la sua abitazione in Casa Madre, anche se il fondatore pur avendoli fraternamente sempre accolti in casa propria senza orari per diversi anni più volte gli aveva evidenziato che non erano ne pronti per tale passo ne sinceri con loro stessi nel proporsi per tale progetto.
Noi familiari, credendo nel loro entusiasmo e non avendo ancora compreso fino in fondo cosa fosse realmente la Via del Ritorno e il lavoro del fondatore, abbiamo appoggiato le loro richieste e con un grande entusiasmo abbiamo deciso di avviarci come associazione in questo bellissimo progetto. Tuttavia, i risultati ottenuti hanno dimostrato ad ognuno di noi le nostre vere intenzioni e ci hanno permesso di prendere consapevolezza del significato delle parole del fondatore.
In breve, è accaduto questo. Noi come le persone che con noi si sono avviate in questo progetto, avevamo seguito la fase dell’accoglienza e quindi avevamo ricevuto tante realizzazioni e avevamo potuto assistere a tanti eventi che ci avevano aperto ad un nuovo modo di vedere la vita e alla certezza dell’esistenza reale di una dimensione universale. Inoltre, gradualmente, molte di queste persone avevano finalmente ritrovato una stabilità e un equilibrio nella loro vita e con essa anche una nuova speranza, dato che venivano da situazioni personali difficili (a livello familiare, economico e/o lavorativo). Per questo motivo quindi tutti eravamo molto entusiasti e volevamo procedere nel percorso della Scuola. Tuttavia, fino a quel momento avevamo solo ricevuto, tramite l’esempio, la totale disponibilità e il lavoro del fondatore. Per poter continuare, ora era necessario che lavorassimo su noi stessi e imparassimo come non ricreare più nelle nostre vite quelle situazioni di sofferenza che vivevamo. Ricordiamo infatti che la Scuola è un percorso di crescita personale che si può liberamente scegliere con il fine di imparare a divenire indipendenti ovviamente sempre a seconda della nostra situazione personale e sociale (e cioè con i nostri tempi e le nostre possibilità, per questo nella Scuola si parla di percorso ad personam). Inoltre, siccome il fondatore in quel periodo stava presentando nei suoi incontri il progetto riguardante la possibilità futura di costruire case madri, desideravamo tutti fortemente partecipare anche alla realizzazione della prima Casa Madre. Gianfranco gentilmente per lungo tempo, ha ricordato a tutti noi che il nostro entusiasmo, seppure bello, non era accompagnato da un vero desiderio di cambiamento. Alla fine, su richiesta di tutti i membri acconsentì a patto che coloro che avessero partecipato al progetto “parco natura” avessero seguito il percorso, cosa che tutti dicevamo di volere assolutamente. Nessuno di noi però ha avuto la forza di portare a compimento le proprie promesse, uno ad uno ci siamo sottratti ai nostri impegni. Ognuno di noi ha avuto occasione in più e più volte di vedere il proprio errore, il motivo del perché vivevamo quelle situazioni di sofferenza, senza più dubbi o possibilità di nasconderle. Questo già è il secondo traguardo fondamentale (dopo quello dell’accoglienza) a cui un percorso, lasciandoti sempre libero, può portarti e cioè portarti a vedere quali sono i tuoi errori dalle risposte che riceviamo dalla vita al nostro libero agire e quindi dalle conseguenze che ne derivano. Un grande punto di partenza, per coloro che desiderano sinceramente lavorare su se stessi, dal quale poter ripartire, come consiglia sempre il fondatore, senza giudicarsi o criticarsi, ne giustificarsi trovando scuse, continui problemi e impedimenti. Tuttavia, ognuno di noi ha reagito in modo diverso. Alcuni si sono resi conto di quanto ricevuto, hanno ringraziato per avere ricevuto questi doni e con gioia sono ripartiti nella propria direzione, riconoscendo di non voler proseguire nel percorso. Altri hanno chiesto di iniziare il percorso della Scuola, questa volta definitivamente e con maggiore onestà e sincerità. Altri ancora invece, di fronte alle evidenze del proprio comportamento che non potevano più nascondere, hanno preferito, pur non rinnegando quanto ricevuto precedentemente, allontanarsi cercando però di ostacolare il percorso.
Rimane importante comunque oggi evidenziare, come spesso ci ricorda il fondatore, che questo passo e scelta comune è stato importantissimo per raccogliere tanto materiale che ha comprovato le ricerche del fondatore e per creare quindi delle basi solide su cui poter appoggiare l’intero percorso della Via del Ritorno perché possa essere di aiuto per tutti coloro che desiderano aprire delle comunità o dei percorsi comuni o che si sono già in questa fase ma si trovano ad affrontare delle difficoltà. Il confronto porta sempre la luce e apre sempre il cuore e con lui nuovi percorsi concreti che ci riempiranno di entusiasmo. Inoltre, ha permesso a tutti noi di riflettere liberamente e con responsabilità sul proprio operato, regalandoci, oggi ce ne accorgiamo, una nuova coscienza e questo per l’amore e la pazienza del fondatore.
L’amore è un dare disinteressato e consapevole,
anche se per questo non ci torna un grazie.
Oggi il team della Via del Ritorno risiede giornalmente nella nuova dimora Abruzzese, in questa ancora potenziale casa madre, immersa in un luogo naturale e meraviglioso, come il parco nazionale del Gran Sasso e monti della Laga, dove la persona può con sincera volontà recarsi per essere accolta ed ascoltata, per dialogare, confrontarsi e vivere esperienze quotidiane sul come sia possibile vivere nella fratellanza.
Per qualsiasi ulteriore informazione chiamate pure e chiedete un incontro con la Via del Ritorno o con il suo fondatore, sarete accolti con gioia e serena attenzione.